Le aziende sono obbligate per legge a compilare per i propri dipendenti un fascicolo personale nel quale sono elencati tutti gli atti e i documenti da lei prodotti. Il fascicolo deve contenere dati e notizie che attengono il percorso professionale del dipendente, l’attività svolta, i giudizi ricevuti, le assenze effettuate, le eventuali contestazioni disciplinari, la corrispondenza scambiata tra dipendente e datore di lavoro ed eventuali menzioni scritte dai superiori gerarchici. Inoltre è facoltà del lavoratore di ottenere l’integrazione, la modifica e la cancellazione dei dati raccolti e conservati dall’azienda se questi sono errati, incompleti o eccedenti lo scopo di archiviazione. Insomma un’opportunità per scoprire se qualcuno gioca con le carte truccate.
Il diritto del lavoratore subordinato a prendere visione del proprio fascicolo personale è stato recentemente confermato dalla sentenza della Corte di Cassazione n.6775/2016, con la conseguente sanzione all’azienda inadempiente e la possibilità di una sua integrazione da parte del dipendente.