Roma, 26 luglio 2017. Esattamente un anno fa, il 26 luglio 2016, la First e la Fisac Cgil, siglarono un accordo a perdere con il Gruppo Bancario Iccrea che una riduzione del costo del personale attraverso l’accesso di un centinaio di colleghi al Fondo di Solidarietà e un taglio economico sulle retribuzioni complessive di tutti i lavoratori del Gruppo da applicarsi per 3 anni su varie voci contrattuali (minore accantonamento del TFR, eliminazione straordinari, festività soppresse non più pagate, una decisa stretta su ferie e banca ore, riduzione del Premio di Rendimento, eccetera.).
Per indurre i sindacati alla l’accettazione di queste misure l’azienda minacciava il ricorso alla legge 223 del 1991, che in caso di crisi aziendale consente il licenziamento «senza paracadute» dei dipendenti più giovani.
L’Ugl Credito ha risposto No alle pretese aziendali, rifiutandosi di siglare il suddetto Accordo.
Dopo un anno è possibile fare un bilancio dell’andamento aziendale e verificare la bontà della nostra scelta.
Il processo di dismissione dei colleghi si è perfezionato con l’accesso di 92 unità (di cui 17 dirigenti) al Fondo di Solidarietà, fuoriuscite bilanciate dalla assunzione di 62 nuove unità + HUBA. Se si escludono i dirigenti, solo 75 impiegati e/o quadri hanno aderito, per cui si registra una diminuzione, in valore assoluto, di solo tredici unità!
I tagli sul reddito oltre a pesare sull’economia famigliare di molti lavoratori hanno significato per tutti una forte riduzione degli accantonamenti che saranno elementi di supporto indispensabili per il loro futuro post lavorativo. I più penalizzati sono i giovani chiamati a pagarne le conseguenze, sia in termini di reddito immediato (pensiamo ai colleghi con figli piccoli e coniuge a casa), che in termini di reddito differito (vedranno ben poco alla fine del loro rapporto di lavoro, nella liquidazione del TFR).