Roma, 27 febbraio 2018. In questi ultimi anni abbiamo assistito e continuiamo ad assistere ad un rilevante numero di molestie e ricatti sessuali sul posto di lavoro ed anche se la percentuale in quest’ultimo periodo tende a diminuire, il fenomeno va comunque monitorato.
Dietro a gesti affettuosi o battutine scherzose (a sfondo sessuale), si nasconde un vero e proprio mobbing. Non è sempre facile riconoscere una situazione di molestie e questo perché non viene nominata, in quanto parlare di questo argomento in Italia è ancora un tabù. I motivi che portano le donne a non denunciare sono di solito la precarietà, quindi la paura di perdere il lavoro in assenza di garanzie contrattuali, soprattutto in questi tempi caratterizzati da una diffusa precarietà, questo problema è molto sentito e sta purtroppo azzerando molti diritti ottenuti con le lotte dei periodi passati.
Il tema delle molestie e dei ricatti a sfondo sessuale nei luoghi di lavoro è entrato in questi ultimi mesi nella discussione pubblica, grazie alle tante denunce delle star di Hollywood nell’ambiente dello spettacolo, dove molto spesso le molestie ed i ricatti a fondo sessuale sono considerati la normalità, ma le molestie sul lavoro esistono in tutti i settori lavorativi e questo per lo squilibrio di potere che porta alcuni uomini a sfruttare la propria posizione mettendo in atto comportamenti molesti che offendono la dignità e l’integrità sia fisica che psicologica delle donne lavoratrici.
Dopo lo scandalo Weinstein e gli abusi denunciati a Hollywood e nel mondo dello spettacolo, anche in Italia alla Camera sono state annunciate due proposte di legge a firme femminili, con l’obiettivo di sostenere le donne (ma anche gli uomini) che subiscono molestie sessuali negli ambienti di lavoro. Sono previsti congedi retribuiti, il diritto al patrocinio gratuito ed un aggiustamento del codice penale, con la previsione di un reato a sé e di un’aggravante specifica.
Spesso le donne tendono a non denunciare le molestie per paura di non essere credute, scoraggiate dal fatto che in assenza di testimoni non possano dimostrare nulla, oppure perché non si vuole farlo sapere ai propri genitori o al proprio compagno, o ancora si tace per vergogna.
E’ fondamentale quindi far capire a tutte le donne che ci sono validi professionisti che sono in grado di aiutarle e soprattutto ascoltarle, perché l’importante è che non rimangano mai sole e che possano essere sempre assistite in ogni momento. Danila Rivabene