promotoreRoma, 2 febbraio 2017. Il Protocollo per la crescita sostenibile del Gruppo Intesa San Paolo siglato il 1 febbraio introduce per la prima volta in Italia il doppio contratto di lavoro, subordinato e autonomo, in capo al medesimo dipendente di un istituto di credito. Si tratta di una formula sperimentale di due anni che riguarderà 400 promotori finanziari: ognuno di loro sarà per metà libero professionista pagato a provvigione, come avviene per i promotori esterni, e per metà dipendente della banca con contratto a part time verticale.
I promotori finanziari sono delle specifiche figure in possesso di uno specifico «patentino» che gli consente di fare offerte di acquisto di titoli e prodotti finanziari alla clientela al di fuori della sede banca. Il contratto part time di lavoro subordinato dei nuovi promotori di Intesa San Paolo consentirà loro di percepire una «quota fissa» e di essere destinatari del welfare aziendale, dal fondo pensionistico integrativo alla cassa sanitaria. A questo tipo di inquadramento potranno aderire anche i promotori già dipendenti della banca per un numero non superiore a 150.
«Il Protocollo di Intesa San Paolo – ha dichiarato il segretario generale dell’Ugl Credito Piero Peretti – contiene importanti misure per i lavoratori ultrasessantenni costretti a rimanere in banca a causa della famigerata legge Fornero e opportuni incentivi per favorire i prepensionamenti. L’intenzione di assumere dai 100 ai 150 giovani è inoltre una chiara indicazione della solidità dell’Istituto può vantare, in un momento difficilissimo per il settore creditizio italiano. Per una valutazione della reale portata della formula del ‘doppio contratto’ bisognerà invece attendere la conclusione del periodo di sperimentazione».